CURE DENTALI – L’EVOLUZIONE È CONTINUA

Studi Mezzena - Dentisti Milano, Brescia, Bergamo

CURE DENTALI – L’EVOLUZIONE È CONTINUA

Il desiderio più frequente che è scaturito da un sondaggio riguardo gli impianti dentali è «vorrei riavere il mio dente il prima possibile».
Un desiderio che si può realizzare con il carico immediato post estrattivo, come spiega il dottor Paolo Cavellini degli Studi Mezzena: «In un’unica seduta si estrae il dente compromesso, si inserisce l’impianto, si rileva l’impronta e dentro le 48 ore si ha il dente riabilitato spiega il dottor Cavellini. Con il temine di riabilitazione dentofacciale si intende il ripristino, per il paziente trattato, delle funzioni estetiche, fonetiche, masticatorie e occlusali nel complesso del viso e delle singole soggettive caratteristiche (sorriso, labbra, ecc.) perse per la compromissione o la perdita dei denti».
La riabilitazione.

Nella parola riabilitazione si nasconde un mondo di procedure e protocolli da seguire step by step: «Il concetto di riabilitazione deve assolutamente partire dalla cura della causa di ciò che ha provocato il danno, per consentire al paziente di mantenere a lungo termine (prognosi) i risultati ottenuti». La causa delle principali patologie odontostomatologiche è di origine batterica. I batteri, infatti, proliferano più velocemente nel cavo orale grazie all’umidità costante e grazie alla temperatura corporea di circa 37°C: «Causano due danni: possono colpire i denti, inducendo le lesioni cariose (danni alla struttura dentale), e/o al parodonto (tutto ciò che circonda il dente, gengiva, legamento ed os so) provocando un’infiammazione cronica, definita gengivite, qualora l’infiammazione sia superficiale e le gengive si presentano più gonfie, più scure e sanguinanti; parodontite, qualora la compromissione sia più profonda e vada ad intaccare l’osso. Esistono persone placcaricettive, ossia più predisposte geneticamente a sviluppare tali malattie».
Prima di iniziare qualsiasi tipo di cura, dalla semplice otturazione all’impianto è necessario che il paziente sia sottoposto ad un protocollo di “terapia causale”.
Terapia casuale.

«Per terapia causale si intende la rimozione della causa delle 2 più diffuse malattie che colpiscono i denti e/o i tessuti di supporto dei denti (parodonto): carie, gengivite parodontite spiega il dottor Cavellini.

La terapia ha come scopo due obiettivi. Il primo è rimuovere placca e tartaro sopra e sottogengivale: di questo si occupa l’odontoia tra/igienista durante le sedute in ambulatorio.
Il secondo obiettivo è insegnare al paziente le manovre di igiene orale per la rimozione quoti diana della placca».
La terapia si svolge in varie sedute che variano da un minimo di 2 fino ad un massimo di 6. Salvo casi particolari, le sedute hanno frequenza settimanale.
In seguito alla terapia, che si fa una volta nella vita, il paziente entra in un programma di mantenimento, ossia richiami di igiene orale prima mensili e poi ogni 36 mesi in base alla gravità della compromissione, in cui si valuta come il paziente sta lavorando a casa e si controlla la carica batterica.
Eseguita la terapia causale il paziente viene rivisitato a bocca igienizzata ed insieme al supporti diagnostici radio grafico, modelli studio del caso e si procede ad un piano di trattamento, che può com prendere varie terapie per curare ripristinare i denti esistenti mantenibili o sostituir li con impianti dentali.
Carico immediato. «È una metodica che si basa sui tempi della guarigione ossea per sfruttare la stabilità primaria della radice artificiale posizionata. Semplificando, il carico immediato sfrutta la finestra temporale di stabilità primaria che va da 0 a 72 ore durante la quale è possibile finalizzare l’impianto senza rischi di interferire nella guarigione dell’osso che inizia dopo le 72 ore.
Anche in caso di estrazioni dentarie multiple o totali l’at to chirurgico è unico, con il posizionamento delle radici e le rilevazioni di impronte per la realizzazione del manu fatto protesico, consentendo al paziente di subire in un singola seduta tutte le fasi di una riabilitazione orale complessa, con una limitazione nell’assunzione dei farmaci e riduzione delle complicanze post operatorie che con le pre cedenti tecniche non erano da escludere».

Implantologo Paoloantonio Cavellini - implantologia - Studi Mezzena Centro di Riabilitazione Odontoiatrica a Concesio (BS) - Orzinuovi (BS) - Pessano (MI) - Treviglio (BG)Implantologo Paoloantonio Cavellini - implantologia - Studi Mezzena Centro di Riabilitazione Odontoiatrica a Concesio (BS) - Orzinuovi (BS) - Pessano (MI) - Treviglio (BG)

Carico immediato 48 ore per i denti fissi

La parodontite, o piorrea, è la malattia che riguarda il parodonto, ovvero l’insieme dei tessuti di sostegno dei denti (gengiva ligamento parodontale e osso). La piorrea è un problema da non sottovalutare.
«Se non viene adeguatamente trattata, la piorrea porta alla perdita dei denti, anche se in perfette condizioni, a causa del progressivo riassorbimento dell’osso e del tessuto gengivale da cui sono sostenuti», spiega il dottor Paolo Cavellini che dirige gli Studi Mezzena.
La parodontite cronica (piorrea quando è in stato avanza to) la cui causa sono i batteri che colpiscono maggiormente alcuni soggetti per una predisposizione genetica è aggravata da diverse concause come le malocclusioni, congenite o acquisite, il fumo e tutte le situazioni di abbassamento dei livelli delle difese immunitarie da farmaci, stress, malattie, o gravidanza.
«Nella maggior parte dei casi questa malattia ha un decorso subdolo, asintomatico, per cui la diagnosi deve essere effettuata mediante controllo radiologico associato ad un sondaggio parodontale (la verifica del lo stato clinico osseo e gengiva le del paziente)», precisa il dottor Cavellini.
La moderna odontoiatria permette di affrontare la parodontite sia a livello preventivo che riparativo.
Ecco un caso trattato dal dottor Paolo Cavellini che riguarda una paziente di cinquant’anni con tutti gli elementi dentari compromessi per un severo riassorbimento osseo orizzontale.
Dopo essere stato soggetta al protocollo di terapia causale (igienizzazione profonda e set toriale) e visionata la Tac Dentalscan, la paziente viene sottoposta alla chirurgia.
In un’unica mattinata sono stati estratti i denti compro messi, sono stati inseriti gli impianti (le radici artificiali) al loro posto.
Raggiunta la stabilità prima ria degli impianti, è stata eseguita l’impronta e due giorni dopo avvitata la protesi totale fissa sugli impianti inseriti.

implantologia dentale in 48 ore
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