Approccio multidisciplinare per «sorridere» alla salute

Approccio multidisciplinare | Studi Mezzena

Approccio multidisciplinare per «sorridere» alla salute

Oggi la tendenza è comprendere le malattie per agire geneticamente.

«Il top dell’odontoiatria è “non fare odontoiatria”». Non è un paradosso e nemmeno una provocazione quella del dottor

Paolo Cavellini, esperto nella riabilitazione dento-facciale di formazione internazionale.

L’esperto.

Dopo una lunga formazione in parodontologia, implantologia e protesi dentaria con i maggiori esperti internazionali, il dottor Cavellini è di casa all’Advancing Dentistry del Kois Center di Seattle (Usa) – centro di eccellenza mondiale di odontoiatria avanzata -,dove dal 2012 ottiene il titolo di Graduatee Prosthodontist Recognised Specialist e, dal 2015, quello di Mentor. Dal 2008 il dottor Cavellini è inoltre membro attivo del Kois Center Alumni.

La tendenza.

«Nessuna provocazione, semmai la conferma che stiamo parlando del futuro della medicina in generale – spiega il dottor Cavellini -.

Oggi la tendenza è impegnarsi nella comprensione delle malattie per poter agire geneticamente e prendere le misure prima che si manifestino le patologie. Questo vale per ogni branca della medicina che non potendo ripristinare le condizioni di partenza non assicura la restitutio ad integrum, per cui prima si conosce e gestisce la causa delle malattie e meno problemi ci si troverà ad affrontare». Quando si pensa al cavo orale è limitativo concentrarsi unicamente sulle problematiche localizzate. Oggi è risaputo che le malattie della bocca possono essere correlate ad altre malattie, alcune molto gravi. La malattia parodontale, per esempio, a causa della batteriemia (batteri trasportati dal circolo sanguigno) frequente e delle alterazioni dell’infiammazione sistemica che provoca, è connessa all’eziopatogenesi di alcune gravi patologie sistemiche.

Salute a 360°.

Purtroppo, secondo alcuni studi c’è ancora scarsa conoscenza dei danni che dalla bocca possono derivare a tutto il corpo. La salute della bocca non è solo funzionalità masticatoria e/o estetica, mala salute dell’intero cavo orale, denti compresi, dovrebbe essere controllata dagli esperti proprio per il rischio che rappresentano le malattie odontoiatriche per l’intero organismo. Fra le infezioni più serie che possono essere trasmesse ci sono quelle batteriche responsabili di malattie cardiache – come le endocarditi che vanno a interagire sulle funzioni delle valvole cardiache con gravi danni alla funzionalità dell’apparato cardiovascolare -. La bocca può veicolare anche infezioni alle tonsille e, in questo caso, per via orale giungono germi patogeni sia a livello cardiaco che renale con pericolose nefriti. Ancora più pericolosa la presenza di un’infiammazione cronica che immette nel sangue sostanze che possono creare complicanze cardivascolari e diabetiche. I rimedi. Il quadro non è idilliaco: che fare? «Innanzitutto prevenzione e informazione – spiega il dottor Cavellini -. Non sempre il paziente è adeguatamente informato ed è messo nelle condizioni di capire il suo stato di salute e quali possono essere le indicazioni terapeutiche davvero risolutive. Le parodontopatie sono molto insidiose, spesso asintomatiche, e quando i sintomi si manifestano il problema può essere davvero serio e richiedere una grande riabilitazione. Facciamo dunque prevenzione, ma una prevenzione multidisciplinare ».

Dalla cura della causa, la base del successo terapeutico

Curare le cause per interrompere le situazioni a rischio, far comprendere al paziente l’importanza della corretta igiene orale per la buona salute di tutto l’organismo e garantire il successo nel tempo di ogni cura odontoiatrica. Tutto questo è la terapia causale. «Prima di iniziare qualsiasi cura, dalla semplice otturazione all’impianto, sottoponiamo il paziente a un protocollo di “terapia causale”, ovvero alla rimozione della causa delle due più diffuse malattie che colpiscono i denti e/o i tessuti di supporto dei denti (parodonto)- carie, gengivite, parodontite – per il mantenimento nel tempo dei denti e/o delle riabilitazioni dento-implantoprotesiche (prognosi a lungo termine)», sottolinea il dottor Paolo Cavellini. La terapia mira a rimuovere i batteri (placca e tartaro) sopra e sotto-gengivale e a insegnare al paziente le manovre di igiene orale per la rimozione quotidiana della placca. Questo è compito dall’odontoiatra/igienista in ambulatorio. «Eseguita la terapia causale il paziente viene rivisitato a bocca igienizzata e, grazie ai supporti diagnostici-radiografici, si procede a elaborare il piano di trattamento che può comprendere varie terapie per curare, restaurare i denti esistenti mantenibili o sostituirli con impianti dentali».

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