03 Feb CARICO IMMEDIATO TORNA IL SORRISO IN SOLO 48 ORE
Il concetto di riabilitazione protesica comincia dal percorso che prevede innanzitutto la cura della causa attraverso la terapia causale, poi le terapie riabilitative e, infine, il mantenimento con intervalli di verifica personalizzati in base alle necessità individuale.
Riabilitazione.
La riabilitazione protesica può essere su impianti e/o su denti naturali e rappresenta la conclusione delle terapie odontoiatriche, essendo la fase di ripristino della funzione e/o dell’estetica successiva al danno o alla perdita di uno o più elementi dentali naturali.
«Nel panorama odontoiatrico sono molte le soluzioni per tornare a masticare e sorridere – spiega il dottor Paolo Cavellini. – L’importante è trovare la soluzione o le soluzioni che garantiscano soprattutto un risultato nel tempo con il minor costo biologico e rispondano alle esigenze del paziente che, con un corretto mantenimento e controllo, può mantenere negli anni quanto acquisito».
Grazie alla moderna odontoiatria si può anche dire addio alle protesi mobili e bastano solo 48 ore per avere i denti fissi. Tutto questo grazie all’ impianto a carico immediato post-estrattivo.
«Pazienti completamente senza denti o che richiedono la sostituzione di uno o più elementi dentari persi o da estrarre, ritornano a sorridere e masticare entro le 48 ore dalla chirurgia – precisa il dottor Cavellini. – In un’unica seduta si estrae il dente compromesso, si inserisce l’impianto a carico immediato, si rileva l’impronta ed entro le 48 ore si ha il dente riabilitato».
Questa metodica, scientificamente testata e documentata, si basa sui tempi della guarigione ossea e permette di sfruttare la stabilità primaria della radice artificiale posizionata.
Carico immediato.
Il carico immediato sfrutta la finestra temporale di stabilità primaria, che va da 0 a 72 ore, durante la quale è possibile finalizzare l’impianto senza rischi di interferire nella guarigione dell’osso che inizia dopo le 72 ore.
Anche in caso di estrazioni dentarie multiple o totali l’atto chirurgico è unico, con il posizionamento delle radici artificiali e le rilevazioni di impronte per la realizzazione del manufatto protesico, consentendo al paziente di subire in una singola seduta tutte le fasi di una riabilitazione
orale complessa, con una limitazione nell’assunzione dei farmaci e riduzione delle complicanze post operatorie che con le precedenti tecniche venivano moltiplicate per il numero delle sedute.
Un ulteriore miglioramento alle complicanze post-operatorie lo si è ottenuto con la tecnica chirurgica flapless, che tradotta dall’inglese vuol dire senza lembo. Questa permette il posizionamento degli impianti senza esporre come una volta la cresta ossea cioè non usando più il bisturi e le suture. Tutto questo favorisce i trattamenti di pazienti a rischio, con problemi della coagulazione sanguigna per varie patologie metaboliche o che assumono quotidianamente farmaci per problemi cardiaci o vascolari, riducendo enormemente il rischio di emorragie post operatorie e nei casi più gravi senza l’interruzione delle terapie farmacologiche.
Il posizionamento dell’impianto nella fase post estrattiva non solo riduce tempi e disagi al paziente ma migliora notevolmente il risultato estetico, poiché nella successiva fase di riabilitazione protesica è impedito il collassamento e la conseguente perdita dei tessuti molli che erano sostenuti dalla parte sopra ossea del dente estratto.
Questi sono gli eccellenti e innovativi risultati terapeutici che i medici dello studio Vito e Nadia Mezzena – le sedi sono a Concesio, Orzinuovi, Pessano (Milano) e Treviglio (Bergamo) – ottengono, riducendo enormemente i tempi rispetto alle tecniche utilizzate per anni.
Caso clinico: Funzionalità ed estetica una soluzione per tutto
Da una parte l’esigenza di ritrovare la funzionalità, dall’altra il non meno importante aspetto estetico.
Le due esigenze trovano risposta nelle metodiche di intervento nel campo dell’odontoiatria, che permettono la soluzione di problemi funzionali ed estetici grazie alla capacità del medico odontoiatria e alle tecnologie disponibili.
Ecco un caso clinico, trattato e finalizzato dal dottor Paolo Cavellini, con il quale illustriamo il concetto di riabilitazione implanto-protesica.
Si tratta di un caso di riabilitazione implantare a carico immediato post-estrattiva flapless (impianti posizionati in contemporanea alle estrazioni dentarie senza uso di bisturi e suture e protesizzati 48 ore dopo la chirurgia).
Il paziente è giunto negli Studi Mezzena per una grave parodontite cronica che ha compromesso irrimediabilmente il supporto dentale (parodonto: osso e gengiva) di entrambe le arcate, causando mobilita dentale e aumento dello spazio interdentale.
Dopo essere stato sottoposto a terapia causale si è proceduto alla fase chirurgica con l’estrazione dei denti irrimediabilmente compromessi e l’inserimento di 4 impianti sull’arcata superiore e 4 su quella inferiore. Raggiunta la stabilità primaria massima degli impianti, dopo 48 ore questi vengono caricati con protesi fisse avvitate sulle radici artificiali, prodotte in laboratorio odontotecnico
grazie ad articolatori semi-individuali che riproducono i movimenti e le dimensioni della bocca.
In brevissimo tempo il paziente ha riacquistato funzione ed estetica e continua a mantenerli distanza di anni dall’intervento.
Gli studi Mezzena, Centri di riabilitazione odontoiatrica, sono a Concesio, Orzinuovi, Pessano (Milano) e Treviglio (Bergamo).
